martedì 31 luglio 2007

Piana di Navelli - Lì non li hanno fermati



Prima









Durante





Dopo















Osservate l'incidenza su un paesaggio agricolo di opere stradali sovradimensionate.

Siamo in Abruzzo. Statale 17. Esatto!! Quella della famosa canzone di Francesco Guccini, collega Foggia a L'Aquila. Sfiora 4 parchi e molte zone di grande valore ambientale.

A un certo punto dalle parti della piana di Navelli, improcrastinabili lavori di riassetto viabilistico impongono una revisione dello status quo.

L'Abelli, il Formigoni e il Gavio locali prendono in mano la situazione. Probabilmente durante una cena qualche sprovveduto fornisce loro una cartina e dei pennarelli.

Nota. I rifertimenti a persone esistenti sono da intendersi in chiave allegorica.

Con l'unità di misura del "kilometro cubo di cemento" misurano l'efficacia dell'opera ben oltre il puro aspetto viabilistico. Si vuole portare tra i pastori e i contadini lo sviluppo. Naturalmente sostenibile.

Per dirvi che posto è Navelli ... il loro "oro" è un fiorellino lilla con stami gialli è lo zafferano, che producono da sempre. Un po' come da noi in Lomellina il riso... tanto per capirci.

L'equazione prevede una relazione lineare tra i volumi di cemento/asfalto utilizzati e il punto di pareggio dei costi sostenuti.

In altre parole ... restando al di sotto di una certa cubatura l'opera non è redditizia.
Peccato. I tre sanno, in fondo, che ci sarebbe da andare con la manina leggera. Ma come si può rinunciare al PROGRESSO? E il terriorio sfregiato, e la qualità estetica offesa? Come sempre lo sviluppo richiede le sue vittime. E sono sempre quelle.

Qui l'appello di Legambiente del 2006, osservando le foto vi potete immaginare come è finita.

Ecco uno stralcio:

I lavori sulla SS.17 lungo la Piana di Navelli, necessari per garantire la sicurezza stradale, stanno determinando un gravissimo impatto paesaggistico.

Il complesso degli interventi in corso (l'allargamento della sede stradale e le opere accessorie: sopraelevate, complanari, numero di svincoli, sottopassi, ecc.) si sta dimostrando di un peso eccessivo. Una intricata rete stradale, troppo invadente, sotto la quale sta annegando uno degli ambienti paesaggistici finora meglio conservati della regione.


Qui un commento di PrimaDaNoi.it un quotidiano online Abruzzese che commenta, con amarezza, la recente proposta di legge De Petris sulla tutela delle aree agricole. Ringraziando la senatrice le fanno notare: "sei arrivata tardi". Ci informano tra l'altro che per un caso, il ritorvamaento di importanti reperti storici, i lavori alla SS17 sono stati per il momento bloccati.

domenica 29 luglio 2007

Ma chi difende il parco del Ticino se l'Ente Parco ci fa passare una autostrada in mezzo?

Prendo spunto dalla lettera del sindaco del Comune di Torre d'Isola alla Provincia Pavese di sabato 28 luglio, a un certo punto il sindaco, nell'ambito di una contestazione con un ex assessore afferma, a proposito del Parco del Ticino: "è e resta l'Ente che seriamente tutela il territorio di sua competenza".
Non entro nella questione specifica del Comune di Torre d'Isola anche se si viene a sapere che il piano regolatore prevede un progetto di "espansione industriale"... e si intuiscono pressioni di vario tipo per ulteriori urbanizzazioni. Per chi non lo sapesse Torre d'Isola e il suo territorio sono una splendida fetta di parco del Ticino, che non ha certo bisogno nè di aree industriali nè di capannoni, al limite potrebbe ospitare qualche azienda agricola biodinamica.

Ma rimaniamo all'affermazione del sindaco sul parco del Ticino, perchè è, purtroppo, falsa. L'Ente Parco non è all'altezza del parco del Ticino.

Semplicemente non è in grado di tutelarlo. Prova ne sia l'intera questione dell'autostrada Broni - Pavia - Mortara. L'Ente parco è una struttura politica che risponde a logiche politiche e la tutela del territorio diventa inesistente quando la pressione cresce. La vocina si fa sottile sottile fino a sparire.

Se vi leggete il parere in merito alla Broni Mortara del gennaio 2007 c'è una tale quantità di moniti e di segnalazioni sul potenziale distruttivo dell'opera viaria che sembra preludere ad un parere negativo. Invece no. L'autostrada si può fare. Subito. Ciack! Si scava. Certo con qualche raccomandazione ed una serie di richieste, VAS in testa, indirizzate alla Regione Lombardia (stiamo peraltro vedendo che nell'accezione della Regione la VAS è un puro atto burocratico, tant'è che è l'ultima delle preoccupazioni e, se tanto mi dà tanto, la VIA la scriveranno su un pezzo di carta igienica)

Si intravedono nel documento le due anime dell'Ente Parco. Da una parte l'amore per il miracolo di equilibrio naturale che resiste proprio nel bel mezzo della Pianura Padana, ed è la mano che scrive le clausole e le osservazioni, come quella di una madre che si raccomanda dovendo abbandonare il figlio agli aguzzini, dall'altra il burocratico "obbedisco" testimone dell'assenza di uno schema di sinceri valori ambientali, che sacrifica un bene comune, riconosciuto dall'Unesco come patrimonio dell'umanità, sull'altare dell'osservanza politica, senza nemmeno opporre una pur simbolica resistenza. E dire che il progetto di questa autostrada offre tanti e tali spunti di critica che le occasioni non sarebbero mancate.

Dal punto di vista istituzionale il comportamento dell'Ente Parco è imperdonabile. Riesce difficile spiegare ai contribuenti perchè il loro denaro venga speso inutilmente: una struttura costosa e al contempo priva di forza, di autorità e di credibilità.

L'apice dell'assurdo si raggiunge però ad Aprile (qui il resoconto) quando, durante una contestazione, la Presidente dell'Ente Parco (Milena Bertani, nella foto), cercando di giustificarsi e di spiegare dice: "Non ci siamo mai piegati ai poteri forti [...]. Ci siamo allineati alla volontà dei Comuni [...] dovevamo andare contro alla volontà delle pubbliche amministrazioni?".

Ma la genuflessione è evidente, così come è pretestuoso scaricare le responsabilità sui Comuni. Ripeto, a cosa ci serve un ente parco se nel momento più critico delle sua storia è in grado di partorire uno scarno "ci siamo allineati alla volontà dei Comuni".

La catena degli allineamenti: il Parco del Ticino si allinea ai Comuni che si sono allineati alla Provincia che si è allineata alla Regione che si è allineata a Marcellino Gavio e alle sue ruspe.

Certo che dovevate andare contro la volontà delle pubbliche amministrazioni!
Un errore è un errore da qualunque parte arrivi. E questo è un errore di proporzioni allucinanti.
11 milioni di metri quadrati di territorio agricolo persi per sempre per un'opera dalla dubbia utilità. Inoltre cave, svincoli, opere secondarie, annessi e connessi, un innesco a orologeria per gli anni a venire.

Dovevate cercare di spiegare ai cementificatori della regione della provincia e dei comuni che la mano dell'uomo deve essere oltremodo lieve, che siamo talmente tanti e con un tale potenziale invasivo, grazie alla nostra tecnologia, che l'unica soluzione per il futuro di un parco è non fare niente, perchè madre natura sa benissimo cosa ci vuole basta lasciarla un po' in pace. Che questa incontrollata fame di suolo non si chiama sviluppo, si chiama autodistruzione.

Grazie Signora Milena Bertani, grazie di cuore. La ricorderemo per il suo coraggio e per la splendida gestione del Parco del Ticino.

mercoledì 25 luglio 2007

Sindaci pavesi unitevi contro Villettopoli!

In questa mezza pagina della Provincia Pavese tutta la dinamica di uno sviluppo basato sull'edilizia e sull'asfalto.

A Cergnago scoppia lo scandalo Villettopoli!


Le fasi di villettopoli.

1) Arriva la strada, anzi l'autostrada e porta lo "sviluppo".

In questo caso la strada nemmeno c'è basta un progetto, peraltro ampiamente osteggiato e passibile di annullamento, per dar vita al fenomeno.

2) Arrivano gli americani (ma ce la caviamo benissimo da soli col cemento).

Ecco le parole con cui si presenta il costruttore (la Simonstein & Henricks Real Estate SpA filiale italiana di una multinazionale).

"La cittadella alle porte di Mortara ha deciso di crescere, modificando il suo secolare assetto, senza snaturare la propria realtà per prepararsi all'arrivo della nuova autostrada da cui disterà non più di tre minuti"

Sembra la favoletta per gli aborigeni lomellini. Il paese diventa cittadella, e la cittadella viene personificata.
Dopo un secolare letargo, durante il quale la poverina era dovuta restare ai margini del progresso, prigioniera del sottosviluppo e di quella insopportabile cintura verde delle sue campagne, ora, novella Cenerentola, può farsi bella. Le è capitato infatti un grosso colpo di fortuna. Pensate: arriva l'autostrada!! Ma non solo, sarà distante meno di tre minuti!! Presto, bisogna fare presto, quello che è stato per SECOLI deve essere modificato. Arriverà il principe azzurro sul suo Caterpillar e con un bacio a presa rapida la cementificherà.

Ci stanno prendendo per i fondelli, mi pare evidente, non gli basta prendersi la terra e disseminare il territorio di villette con la scusa dell'autostrada, dobbiamo pure passare per fessi.

3) Le dimensioni del fenomeno villettopoli a Cergnago.

Secondo il sindaco di Cergnago, Mario Vai, finora si era viaggiato al ritmo di un paio di villette all'anno. "Ora in un colpo solo ne stanno costruendo 12, poi altre 30. E, in seguito, altre ancora"
Quante ancora? Non è dato sapere.

E' un circolo vizioso, le strade chiamano insediamenti, gli insediamenti servizi, i servizi centri commerciali, a un certo punto servono altre strade, ecc. ecc, con una vittima predestinata il suolo libero, e quasi sempre anche il paesaggio e ovviamente l'ecosistema o quel che ne rimane.

Una tale dinamica potrebbe ancora essere accettata se richiesta dal normale sviluppo locale cioè se queste case servissero, ma qui la logica è diversa: siccome altre zone sono ormai invivibili, proprio a causa di quello che qui si sta cominciando a fare, si costruiscono nuove abitazioni e poi si cerca di riempirle.

4) Il piatto di lenticchie (o le perline colorate se preferite): gli oneri di urbanizzazione.

Col primo lotto arriveranno 70.000 euro nelle casse del Comune.
Poi si vedrà dovrà essere definita una convenzione.

Parte di questi oneri ritorneranno immediatamente cemento. Impianti fognari da estendere, stradine e vialetti, l'acquedotto da adattare, in omaggio alla legge del consumo del suolo.

5) I benefici per la comunità.

Quello che rimarrà del punto 4 potrà finalmente essere reinvestito per il bene comune. Per esempio si potrebbe fare ... chessò ... una bella rotatoria all'ingresso del paese. Naturalmente in finto stile rurale per non pregiudicare il "secolare assetto".

6) Il futuro.

Con dei benefici del genere è difficile tirarsi indietro. San Giorgio e Suardi, due località non lontane, son già lì che spingono.
E la multinazionale delle costruzioni non si farà certo pregare. Erogherà cemento e titoli di "cittadella" con liberalità.

7) Le motivazioni. Ma perchè questi benefattori ci tengono tanto alla nostra crescita?

D'altra parte, nota il giornalista: "le motivazioni che hanno spinto a puntare sulla Lomellina sono comunque precise. Una zona relativamente poco battuta da investimenti esterni, quindi con i costi dei terreni e dei fabbricati ancora concorrenziali". Ah ecco, si tratta di soldi.

Ma allora se e quale sviluppo vogliamo lo decidiamo noi. Al limite chiameremo l'impresa di costruzioni per commissionare le opere necessarie che la comunità avrà deciso , non gli daremo certo le chiavi della città e la "licenza di cementificare".

Noi e il nostro territorio siamo solo business per questi benefattori. Purtroppo siamo anche un business per chi dovrebbe difenderci.


Ma alcuni Sindaci del pavese che hanno già provato sulla loro pelle decenni di villettopoli si sono consorziati.

QUI un precedente post sull'argomento. I sindaci di Giussago, Certosa, Rognano e Zeccone si sono resi conto della fregatura, della virulenza del fenomeno e hanno preso atto che da soli si fa poco. Per dire basta si sono messi insieme, per coordinarsi, definire un piano comune del territorio, ottimizzare le risorse, dividersi i compiti.

Sindaco Mario Vai questo è un appello. Sindaci tutti, alzate il telefono e mettetevi in contatto fra voi e con loro.
Approfittate dell'esperienza dei 4 comuni del Pavese. Ampliate il consorzio, costituite un unico soggetto che abbia peso, che limiti l'allucinante dinamica edilizia che sta divorando il nostro territorio. E che possa presentarsi in provincia o in regione a portare la volontà delle comunità che voi rappresentate.

Domanda per tutti: "ma se una cosa è così da secoli, siamo proprio sicuri di doverla cambiare?"

domenica 22 luglio 2007

La fortuna di amministrare Bressana


E' notizia di qualche giorno fa. La consegna al sindaco Latella delle firme dei cittadini di Bressana Bottarone contro i progetti di logistica e interporto e contro la "gestione allegra" della valutazione di impatto strategico (VAS) dell'autostrada Broni-Mortara (nella petizione si chiede l'annullamento dell'iter della Broni-Mortara per le palesi anomalie del procedimento). Qui a lato l'articolo de "il lunedì" del 16 luglio 2007.

Il primo fatto che colpisce positivamente è la voglia di partecipare. La gente ha deciso di dire la sua visto che sono in corso scelte importanti. Puntare sul terziario, o meglio, diciamolo chiaramente, puntare sulla logistica e sul movimento merci come occasione di sviluppo è una scelta cruciale per una comunità.
Bisogna fare un bilancio dei costi e dei benefici, pensando anche a quello che sarà fra 10, 20 anni ed anche oltre, a quello che lasceremo alle generazioni future.
Prima di dire sì bisogna vedere quello che effettivamente arriverà e quello che perderemo, e se si tratterà di perdite temporanee o definitive (e come è noto quando si parla di consumo di suolo le perdite sono, ahinoi, irreversibili).

Colpiscono i numeri. Quasi la metà dei residenti (che corrisponde ad oltre la metà dei votanti alle ultime tornate elettorali) ha detto: azzeriamo il progetto interporto, azzeriamo l'iter della Broni-Mortara.
Considerando anche i paesi limitrofi oltre 3000 persone hanno espresso un parere contrario.

La fortuna di amministrare Bressana appunto. Se sei il loro sindaco non devi nemmeno fare lo sforzo di immaginare quello che pensano e che vogliono i tuoi concittadini.

Perchè te lo vengono a dire.

Siamo di fronte ad un esempio di pratica democratica, di concorso popolare nelle decisioni pubbliche...i tanto auspicati fenomeni di partecipazione, vedi agenda 21 e simili, finalmente si concretizzano.

Il sindaco Latella, che aveva mosso i primi passi in una direzione diversa da quella voluta dalla maggiornanza dei suoi concittadini, dovrebbe prendere atto della cosa e muoversi di conseguenza.
Al momento però il sindaco si è limitato a chiamare in causa la Provincia e rimanda il tutto al "piano provinciale per la logistica". Ed ha assicurato che "le decisioni strategiche riguardanti il futuro del territorio saranno oggetto di discussione con i comuni limitrofi in fase di definizione dei nuovi Piani di Governo del Territorio".

Benino. Sembra che, anche se con qualche titubanza e non prorpio spontaneamente, il buon senso stia affermandosi tra i nostri amministratori. E che la anche la Provincia, grazie ad un tardivo risveglio, cominci a rendersi conto di quello che è in gioco. Vedremo poi se il "piano provinciale per la logistica" supererà l'approccio dirigistico finora prevalente, coinvolgendo la gente e le associazioni della Lomellina e dell'Oltrepò.

Speriamo nel frattempo che il "modello Bressana" possa essere replicato negli altri Comuni interessati dall'attraversamento dell'autostrada, in modo che dovunque ci si possa interrogare su quale tipo di sviluppo vogliamo.

sabato 21 luglio 2007

Abelleide - La teoria del trampolino

Ovvero ipotesi sul vero motivo per cui nasce un'autostrada



La teoria, ipotizzata da un conoscente, e che riporto fedelmente, è la seguente.

Tutto questo casino pazzesco dell'autostrada Broni-Mortara, della natura violata, degli inciuci, degli affari e degli affarismi ha un unico nobile scopo. Portare l'uomo qui di fianco (foto: La Provincia Pavese) alla presidenza della Regione Lombardia. Si chiama Giancarlo Abelli e l'autostrada sarebbe il suo personalissimo trampolino di lancio. Lungo 55 chilometri... un nastro d'asfalto nuovo fiammante in mezzo alla Lomellina e all'Oltrepò.

I tempi lo confermerebbero, si vota per le regionali nel 2010, i lavori che dovrebbero cominciare nel 2009, sarebbero in piena fase ascendente, magari non sarebbero ancora evidenti gli aspetti più devastanti del progetto, basterebbe ad esempio evitare di partire con i cantieri nel bel mezzo del parco del Ticino. Nel 2009 tutto un andirivieni di escavatrici, subappalti, concessioni e concessionari, esperti di svincoli, geometri del Comune, piccoli, medi e grandi imprenditori, ditte di logistica, bitumiere, catramifici confermerebbe l'impressione che "Abelli porta lavoro". E spontanea nascerebbe la gratitudine nel cuore dell'elettore.

Nota personale ... mentre mi raccontavano questo scenario facevo i miei calcoli.... pensavo: "avrà già una settantina d'anni abbondanti, e fa progetti per il 2010", diciamo quindi che lavora per raggiungere l'apice dalla carriera tra i 75 e gli 80 anni. Da un lato provo anche simpatia per un tentativo del genere, dall'altro mi sembra una condizione limite. L'ulteriore conferma della gerontocrazia dilagante in Italia, una classe politica col pannolone e la badante al seguito.

Il contesto politico lo confermerebbe. Potrebbe infatti essere anche la volta buona per Formigoni. L'eterno secondo (ricordate il "mi dimetto se arriva qualcosa di meglio" del 2001?), ipotizzando una possibile uscita di scena del Berlusca, avrebbe ambizioni di lideraggio in forza italia con evidente opzione sulla carica di presidente del consiglio. A parte il fatto che Berlusconi ad ogni passaggio nelle cliniche svizzere perde 10 anni e quindi bisogna vedere se veramente si leva di torno, a parte il fatto che vive per il potere ed ha una ambizione sfrenata, c'è però la possibilità che in effetti si dedichi a coltivare sogni di gloria da presidente della Repubblica e che quindi molli il cadreghino da primo ministro in pectore a vantaggio dell'accorrente Formigoni.

Nota personale ... in effetti è uno scenario possibile... FiniCasiniD'AlemaFassinoRutelli permettendo, ammesso che superino l'8 settembre e il giudice Forleo.

Il gradimento del pubblico lo confermerebbe. Pare infatti che Abelli sia il primo come gradimento in Lombardia. Cioè la persona che tra tutti i consiglieri regionali ha raccolto il maggior numero di preferenze. Quindi agli occhi dei vari sponsor dell'operazione, Formigoni in testa, dovrebbe avere le carte giuste per concorrere con discrete speranze di successo.

Nota personale ... non nego lo stupore per un Abelli così acclamato, gli ultimi ricordi specifici che avevo lo vedevano fare surf sul fango di tangentopoli.

Quindi in sintesi, secondo la mia fonte, dell'autostrada e dei suoi annessi, connessi e derivati, "non gliene frega niente a nessuno". L'unico obbiettivo è portare Abelli ai vertici della Regione Lombardia ed alimentare le cordate industriali amiche. L'agnello sacrificale, tanto per cambiare, una bella fetta di territorio di enorme qualità agricola, naturalistica e paesaggistica.

Nota personale ... l'ipotesi in qualche modo sembra stare in piedi, è verosimile dal punto di vista delle dinamiche politiche e dei giochi di potere (...ed io che speravo in un sincero sostegno al corridioio 5, Barcellona Kiev....)

Certo non è lusinghiera nè per Abelli nè per Formigoni.
Motivo per cui cercherò di far pervenire loro queste osservazioni in modo da garantire diritto di replica.
Trattandosi poi, in generale, di un approfondimento sulla genesi dell'autostrada Broni Mortara metterò in copia anche i sindaci dei paesi e delle città interessati dal passaggio dell'autostrada.

La conferenza dei servizi conclusiva deve ancora avere luogo e molti Comuni stanno già ripensando l'iniziale incondizionata approvazione, è giusto ragionare sui dati oggettivi, pro o contro che siano.

giovedì 19 luglio 2007

Sosteniamo Antonio

A volte le cose te le trovi addosso senza neanche sapere perchè.
Ti chiami Antonio (o Franceso o Paolo). Ti sei iscritto forse per gioco, forse per passione politica, forse vedere com'è al gruppo locale degli Amici di Beppe Grillo.
Abiti a Mortara, punto di partenza di una autostrada piantata lì in mezzo alla campagna e di una certa idea di sviluppo di cui vedi chiaramente i limiti.

L'idea è quella che il cemento porti sviluppo.

E' un'idea vecchia, ampiamente smentita, perdente sul medio e lungo periodo.
Guardate un qualsiasi sobborgo milanese ... qual'è il primo pensiero nell'osservare la loro triste condizione? "Poverini" ... forse "ma come fanno..." devono scappare tutti i fine settimana perchè sono così sommersi dal cemento che qul poco di umano che gli è rimasto si ribella e chiede fuga, spazio, natura, Cielo, Terra, Vita.
Noi stiamo aprendo le porte a quel modello di sviluppo.

Ma non divaghiamo, sosteniamo Antonio appunto. Perchè Mortara è la tana del lupo... con granitici schieramenti politici orientati al "progresso", perfino per strada si sente dire che l'autostrada è importante perchè "ci collegherà al mondo". Anche il prete credo ... ma non so.
L'homo mortaricus non apprezza il silenzio delle sue campagne, dono di Dio, preferisce il tubo di scarico del TIR, contento lui.

Sosteniamo Antonio perchè nella tana del lupo andiamo a fondare il primo comitato mortarese contro l'autostrada Broni-Mortara.

Sosteniamo Antonio perchè Antonio siamo tutti noi.



Sosteniamolo davvero, chi fosse interessato lasci un commento qui sotto, mi scriva, o contatti uno dei comitati già esistenti.

martedì 17 luglio 2007

Eh fa' la doppietta con il motore elettrico non è che sia proprio sta 'osa ovvia

Qui

www.pattomutuosoccorso.org/

Esiste un posto dove condividere esperienze di lotta per la salvaguardia del nostro territorio e della nostra salute. Un patto di mutuo soccorso.

Ecco la presentazione del "
Patto Nazionale di Solidarietà e Mutuo Soccorso"
direttamente dal loro sito.























Patto Nazionale di Solidarietà e Mutuo Soccorso

Presentazione
Il Patto Nazionale di Solidarietà e Mutuo Soccorso è uno strumento al servizio di chi nel nostro paese lotta per la difesa del proprio territorio, contro le grandi opere inutili e contro lo scempio delle risorse ambientali ed economiche.
E' una cornice entro cui si ritrovano le diverse realtà che aderiscono al Patto per mettere in relazione le esperienze e le lotte, ma non è una sede decisionale: è piuttosto un contenitore per valorizzare queste esperienze, per non disperderle e per farne patrimonio comune; è un sostegno per dare loro maggior visibilità e in questo modo rafforzarle e aiutarle a crescere; è un supporto per una memoria collettiva che non vuole dimenticare i risultati acquisiti e intende ripartire dalle sconfitte subite; è una sede in cui praticare la solidarietà e l'aiuto reciproco.
Nel suo ambito nascono e circolano proposte condivise, ma non è una sede di elaborazione e definizione di strategie in cui gli aderenti sono tenuti a riconoscersi.

Il Patto Nazionale di Solidarietà e Mutuo Soccorso non è certo un tentativo per infiltrarsi di soppiatto nella politica di palazzo nè intende farsi ospitare nei palazzi della politica; non ha governi amici a cui guardare con fiducia; non ha partiti a cui consegnare deleghe in bianco e non intende certo percorrere una strada che lo porti a diventare esso stesso partito.
Non per questo rifugge dalla politica e dal confronto, e sa distinguere chi opera con trasparenza da chi tenta di imbrigliare le lotte. Il modello che propone è al tempo stesso l'unico metodo che è disponibile ad accettare: quello della partecipazione attiva dei cittadini.

Questo sito web è soltanto uno strumento al servizio del Patto: una scatola da riempire con il contributo di tutte le realtà che vi aderiscono. E' una scatola di scarpe che contiene questo lungo stivale che va dalla Valle d'Aosta alla Sicilia e dal Friuli alla Sardegna: uno stivale che vogliamo conservare nelle migliori condizioni possibili, e vogliamo difendere da chi fa di tutto per rovinarlo.

Sarà dura, ma ce la faremo.

domenica 15 luglio 2007

Decadenza e rinascita di una classe politica locale



La Provincia Pavese (il quotidiano....non l'istituzione) del 14 luglio accosta nella stessa pagina due notizie
collegate entrambe alla gestione del territorio ma distanti anni luce nella sostanza.


Da una parte il Comune di Vellezzo Bellini che delibera la realizzazione di una logistica per 200.000 metri quadri complessivi, dall'altra il consorzio di 4 comuni che si battono contro la dilagante "Villettopoli".
Dopo "anni di dibattiti" l'attuale giunta di Vellezzo vara l'opera, rimpallata per tre sindaci ed un commissario prefettizio, opera che ha il tipico carattere dell'intervento che nessuno sa più a cosa serve e chi lo vuole .... ma tant'è ... piuttosto che non fare è meglio fare male secondo le abitudini correnti.
E perdere per sempre 200.000 metri quadri di terreno agricolo non sembra turbare nessuno.

Per cosa poi? Qualche effimero posto di lavoro e molti, molti tir in più.
Esilarante e tragico il finale dell'articolo, che rende conto della assoluta mancanza di pianificazione dell'opera (e che riporto qui di seguito):
"Resta da vedere come verrà risolto il problema della viabilità, che inevitabilmente comporterà un aggravio di traffico, soprattutto pesante nella zona. A tal proposito il progetto dovrebbe prevedere alcuni interventi, a partire da una rotonda."

Domanda: ma ce l'ha prescritto il medico di osservare come fossero sacre scritture piani regolatori vecchi negli anni e nell'impostazione e che comportano la sistematica devastazione del territorio?
La Provincia Pavese (l'istituzione, non il
quotidiano) brilla come al solito per la sua assenza.

L'altro articolo riguarda invece un fenomeno positivo. Quattro Comuni del pavese (la zona a nord di Pavia), Giussago, Certosa, Rognano e Zeccone che si organizzano e strutturano per coordinarsi per una migliore gestione del territorio. Dire no a "villettopoli" è l'inizio della rinascita.
Non può essere la politica edilizia l'unica politica di
un Comune. Non può essere il consumo del suolo l'unica idea di sviluppo. Non può essere un Comune a scegliere per sè se le sue scelte impattano anche sui Comuni vicini.
Rendersene conto e agire di conseguenza è l'invitabile segno del cambiamento.

Decadenza e rinascita, in mezzo ci siamo noi, i cittadini comuni, a favorire o rallentare questo processo.


mercoledì 11 luglio 2007

Quando mai ..... a sostegno di Piero Ricca

Quando mai si è visto un giornale chiudere preventivamente o una televisione oscurata per un singolo, presunto, episodio illecito?

Ebbene con i blog succede.
Il fatto riguarda Emilio Fede. Il blog sequestrato e "ripulito" è quello di Piero Ricca.
L'azione da parte della guardia di finanza.

Qui maggiori dettagli.

Propio ieri avevo visto Piero Ricca nelle vesti insolite di moderatore presentare il nuovo libro di Oliviero Beha, Italiopoli.

Se vi sta simpatico lo dovete difendere. Se vi sta antipatico pure.
L'importante è che possa continuare a parlare. Diritto che rivendichiamo per ciscuno di noi.

E se qualcosa emergerà a suo carico ne risponderà e pagherà i danni, dopo il giudizio di un tribunale.

venerdì 6 luglio 2007

A tu per tu col tuo parlamentare

Qui lo scambio di opinioni col mio parlamentare On. Angelo Zucchi (DS)
PS anche se non ho votato DS lo ritengo mio per questioni geografiche!!
Ritenevo miei anche Bosone e Losurdo ma non mi hanno risposto :(((

MAX:

Salve sono un cittadino pavese.

Non riesco a capire perchè sulla legge contro le intercettazioni ci sia una così unanime visione contro la libertà di informazione.

Senza la possibilità di pubblicare le intercettazioni non avremmo saputo quasi nulla degli scandali di questi anni.
Vi invito a riflettere sulle conseguenze del varo di una legge del genere.
In Italia già molti segni indicano un declino democratico....elenco alcune"anomalie".
- Basso livello di legalità
- Alto livello di inciuci e commistione di ruoli
- Incapacità di affrontare risolvere problemi da parte della politica, questa è sempre più autoreferenziale e lontana
- Provvedimenti presi "contro" la volontà collettiva (vedi indulto, 95% degli Italiani contro, 80% parlamentari a favore)
- Potere giudiziario sotto controllo (tramite l'azzeramento delle risorse)
- Troppi professionisti della politica (la ben nota "casta") che scrive regole per gli altri ma non vuole rispettarle che brucia risorse per consolidare clientele
- Parlamento indegnamente diventato asilo per bisognosi di indennità parlamentare.
... purtroppo potrei continuare

Non che la democrazia sia obbligatoria...ma insomma.
Date un segno, non tirate troppo la corda.


PS Vi siete ricordati di regolarizzare i portaborse in nero??

ANGELO ZUCCHI:

il tema di come si protegge la privacy delle persone è un tema delicato che merita particolare attenzione.

Vietare le intercettazioni quando non sono penalmente rilevanti, assolve a questa funzione.

Ritengo che questa elementare norma di civismo e rispetto delle persone non leda la libertà di stampa, ma tuteli i cittadini.

ho un contratto con una agenzia che mensilmente mi manda fattura per il rapporto di consulenza con un addetto stampa, ricevo poi servizi di segreteria dal mio partito al quale come previsto dalla legge verso un contributo di sottoscrizione mensile.

non ho niente di cui vergognarmi ne tanto meno da farmi perdonare.


MAX:
Non è una questione di privacy.

D'Alema che parla con Consorte della scalata di una banca, D'Alema che entra nel meccanismo della scalata chiedendo che venga aiutato Bonsignore.

Il Governatore della banca d'Italia Fazio, l'arbitro, che si mette d'accordo con una della due squadre (e si scambia effusioni telefoniche con Fiorani).

L'ipotesi che Berlusconi avesse avallato la scalata del Corriere

Questi sono rilevanti
fatti politici, prima che, eventualmente, penali.
Sono cose che i cittadini hanno
diritto di sapere, perchè voi parlamentari siete dove siete per gestire in modo trasparente la cosa pubblica e non per esercitare una qualche libera professione.

Lei crede che il mandato parlamentare di D'Alema contempli la possibilità di contribuire alla scalata di una banca?
Se sì, va dichiarato, va fatto alla luce del sole spiegando perchè è "bene" che Unipol scali una banca.

E' stato un bene invece che siano emerse queste vicende perchè sono state bloccate
2 operazioni illegali.
Se fosse stata in vigore la legge che state per votare non si sarebbe saputo nulla fino al terzo grado di un ipotetico giudizio, cioè per anni.
Saremmo ancora qui a sviolinare per le dotte citazioni di Fazio e per il borgataro Ricucci finalmente accettato dal "salotto buono" (e pensando al livello dei personaggi mi viene il voltastomaco).

Quanto alla situazione contributiva dei suoi collaboratori sono lieto che sia regolare. Spero che anche i suoi colleghi abbiano avuto la stessa sensibilità.

Non dubito nemmeno del fatto che lei personalmente non abbia nulla da rimproverarsi, ma votando questa legge aiuta chi tesse le sue trame nell'ombra.

Sperando in un suo ripensamento la saluto cordialmente.


ANGELO ZUCCHI:

Lei pensa che dalle intercettazioni si possa desumere che D'Alema abbia contribuito alla scalata di una banca?

da un "facci sognare" che in qualsiasi contesto apparirebbe una semplice battuta?

da un "allora abbiamo una banca" di Fassino possiamo con certezza esprimere un giudizio di colpevolezza seppur politica?

Lei crede d'avvero che intercettazioni telefoniche irrilevanti da un punto di vista penale, debbano essere pubblicate solo perchè potrebbero forse avere una rilevanza politica?

Non rischiamo di giustificare qualunque modo pur di ottenere informazioni utili solo a consentirci di farci un opinione?

Perchè se non c'è reato, cosa c'è di esecrebile e censurabile?

E se accettiamo questo metodo, lo dobbiamo accettare per chiunque fossero anche semplici cittadini.

Io preferisco essere garantista e porre dei limiti all'intrusione nella sfera privata di chiunque.


MAX:

>> Lei pensa che dalle intercettazioni si possa desumere che D'Alema abbia contribuito alla scalata di una banca?

>> da un "facci sognare" che in qualsiasi contesto apparirebbe una semplice battuta?

>> da un "allora abbiamo una banca" di Fassino possiamo con certezza esprimere un giudizio di colpevolezza seppur politica?
Quello sarebbe il meno.... la parte che lascia pensare al ruolo attivo di D'Alema è questa:
D'Alema: «Ho parlato con Bonsignore, che dice cosa deve fare, uscire o restare un anno... Se vi serve, resta... Evidentemente è interessato a latere in un tavolo politico».
Consorte: «Chiaro, nessuno fa niente per niente».
>> Lei crede d'avvero che intercettazioni telefoniche irrilevanti da un punto di vista penale, debbano essere pubblicate solo >> perchè potrebbero forse avere una rilevanza politica?
Assolutamente sì!! Lo pretendo come elettore. Vi abbiamo messo lì per fare politica, per gestire la cosa pubblica.
E' il minimo che i vostri atti politici siano resi noti, soprattutto se cercate di tenerli nascosti!
>> Non rischiamo di giustificare qualunque modo pur di ottenere informazioni utili solo a consentirci di farci un opinione?
>> Perchè se non c'è reato, cosa c'è di esecrebile e censurabile?
Pensi a un mondo dove Fiorani, Ricucci, Consorte, Fazio la fanno franca, con l'appoggio dei politici.
E' il mondo che avremmo avuto senza le intercettazioni (e comunque in quel mondo lì ci siamo già....).
Le ri-formulo la domanda, lei come politico non pensa che sia mancata una azione di controllo da parete vostra?
>> E se accettiamo questo metodo, lo dobbiamo accettare per chiunque fossero anche semplici cittadini.Io preferisco essere >> garantista e porre dei limiti all'intrusione nella sfera privata di chiunque.

Personalmente vedo una differenza tra chi accetta gli oneri e gli onori della vita politica e che quindi opera in un contesto pubblico e chi non lo fa. Ma visto lo stato attuale delle cose rinuncerei ad un pezzetto di privacy come semplice cittadino pur di consentire che certi scandali vengano intercettati.
Mi dica una cosa, quando è stata l'ultima volta che si è sentito ribollire il sangue? E per che cosa?
Cordiali saluti

P.S.
Vorrei pubblicare questo scambio di opinioni sul mio blog. Vista la natura privata della conversazione mi sembra corretto chiederle l'autorizzazione (nel caso me la negasse potrei ripiegare su una formula generica del tipo "dialogo con un parlamentare della maggioranza", cosa ne pensa?).


ANGELO ZUCCHI
:

Mi fa ribollire il sangue l'antipolitica dilagante, la demagogia sprezzante, l'ipocrisia e il moralismo di quanti fanno politica e contribuiscono a condizionare le opinioni senza mai dico mai essersi sottoposti al giudizio di un elettore. ( es. stampa)

Di quanti non si sono mai sporcati le mani amministrando un comune o un quartiere, ma pretendono ogni volta di insegnarti cosa devi fare.

Di coloro che la politica la lasciano fare a te, perchè dalla finestra possono darti utili indicazioni sui tuoi errori.

mi fa ribollire il sangue chi usa il termine società civile, per distinguere frammenti di società dalla società politica.

il sangue mi ribolle eccome, avendo fatto politica da trent'anni, con passione, onestà, disinteresse.

nulla osta alla pubblicazione, ci mancherebbe altro

cordialmente




Se intercettando io potessi dirti ....

Questo l'accorato appello a 3 personaggi della recente fiction "la casta".
Mi umilio e li imploro di votare CONTRO la legge che impedisce di pubblicare il contenuto delle intercettazioni fino al terzo grado di giudizio.



Ecco il testo della mail

Salve sono un cittadino pavese.

Non riesco a capire perchè sulla legge contro le intercettazioni ci sia una così unanime visione contro la libertà di informazione.

Senza la possibilità di pubblicare le intercettazioni non avremmo saputo quasi nulla degli scandali di questi anni.
Vi invito a riflettere sulle conseguenze del varo di una legge del genere.
In Italia già molti segni indicano un declino democratico....elenco alcune"anomalie".
- Basso livello di legalità
- Alto livello di inciuci e commistione di ruoli
- Incapacità di affrontare risolvere problemi da parte della politica, questa è sempre più autoreferenziale e lontana
- Provvedimenti presi "contro" la volontà collettiva (vedi indulto, 95% degli Italiani contro, 80% parlamentari a favore)
- Potere giudiziario sotto controllo (tramite l'azzeramento delle risorse)
- Troppi professionisti della politica (la ben nota "casta") che scrive regole per gli altri ma non vuole rispettarle che brucia risorse per consolidare clientele
- Parlamento indegnamente diventato asilo per bisognosi di indennità parlamentare.
... purtroppo potrei continuare

Non che la democrazia sia obbligatoria...ma insomma.
Date un segno, non tirate troppo la corda.


Massimiliano Lilla


PS Vi siete ricordati di regolarizzare i portaborse in nero??


Uno dei 3 risponde.... nel prossimo post l'interessante dialogo.

Campagna:
Scrivi al tuo parlamentare lui è contento di sapere che esisti!