domenica 23 dicembre 2007

Nomine San Matteo. Il peggio accade.

Viene nominato Pietro Caltagirone.
Ecco la rassegna stampa del 22/12 dalla Provincia Pavese e dal Corriere sella Sera, precedute dal comuncato stampa diffuso dagli Amici di Beppe Grillo di Pavia

Comunicato.

Formigoni ha proposto di nominare un pregiudicato come direttore generale del San Matteo.
Il consiglio di amministrazione non ha avuto nulla da dire, a parte il tentennamento di uno dei consiglieri (Mazza - PD) che si è astenuto.
Prendiamo atto di questa scelta che offende il San Matteo e l'intera città.

Come conferma lo stesso direttore fresco di nomina in una intervista alla Provincia pavese del 22 dicembre, sul suo capo pende una condanna a due anni per falso e abuso di ufficio, condanna che ha passato i tre gradi di giudizio ed è stata confermata in Cassazione.
La vicenda riguarda le irregolarità compiute in un appalto per forniture informatiche in cui il DG, all'epoca al Niguarda, aveva fatto in modo che la fornitura venisse assegnata ad un "imprenditore amico". Per non dover procedere ad una vera e propria gara, l'aveva inoltre suddivisa in più lotti, compiendo un'azione contraria alla legge. Non si tratta di una questione da poco e inoltre attiene specificatamente il ruolo istituzionale di un DG.

Dopo averci assuefatti in questi anni alle nomine politicizzate il sistema della sanità lombarda ha fatto un passo avanti e sfondato un'altra soglia psicologica, sdoganando i condannati.

Non c'erano altre soluzioni? Tra i circa cinquecento candidati per 50 posti tra ASL, ospedali e istituti di ricerca (IRCSS), non se ne trovava uno con un curriculum giudiziario decente?

Per quanto ci riguarda continueremo nella nostra operazione di informazione confidando in una reazione della città. E parliamo dei singoli cittadini perchè per le forze politiche e per le istituzioni pavesi questa nomina sembra che vada benissimo.

Gli Amici di Beppe Grillo di Pavia


E qui sotto le notizie

Dal Corriere del 22/12/07

Il caso: 2 anni per abuso d’ufficio non hanno impedito la “promozione” di Caltagirone

POLTRONE, LA CONDANNA NON E’ UN OSTACOLO

Una condanna definitiva a 2 anni (con la sospensione condizionale) per i reati di abuso d’ufficio e falso ideologico non ha avuto ripercussioni sulla nomina di Pietro Caltagirone al San Matteo.

Quando la Regione Lombardia tempo fa ha riscritto i criteri di idoneità alle nomine dei manager della sanità, tra i requisiti ostativi ha inserito le condanne definitive per una serie di reati.

Tra essi, però, non c’è l’abuso d’ufficio; e, se a impedire la nomina, può essere una sentenza di condanna per falso materiale, non è invece un ostacolo la condanna (come nel caso di Caltagirone) per falso ideologico.

Il processo conclusosi in primo grado nel 2003 e poi approdato in Cassazione nel 2005 aveva scandagliato i rapporti tra la società d’informatica Easycard srl amministrata dall’imprenditore Franco Maggiorelli (nel frattempo morto) e il mondo della sanità pubblica cittadina nel 1998.

L’accusa, sostenuta dal pm Francesco Prete, contestava le modalità di assegnazione dell’auditing informatico da 250 milioni di lire per l’Asl Città di Milano, per il Fatebenefratelli, e per l’Ussl 36di cui era commissario straordinario Caltagirone, poi direttore generale del Niguarda.

Maggiorelli (già consigliere dell’Inter e teste nelle inchieste sulla cerchia di amici dell’ex pm Di Pietro) obiettava che l’assegnazione dei lavori di auditing sarebbe stata corretta anche a trattativa privata; mentre i manager della sanità pubblica rivendicavano di avere fatto risparmiare soldi rispetto alla gara pubblica.

Ma il tribunale (collegio tutto femminile, Gandus-Lacaita-Vitale), con sentenza confermata in Cassazione, aveva ritenuto, in base ad atti amministrativi e intercettazioni, che Maggiorelli fosse stato privilegiato sin dall’inizio, in una trattativa privata appena abbellita dall’invito rivoltogli dai manager ospedalieri a “scritturare” almeno altre due aziende partecipanti.

Caltagirone non si è arreso neppure davanti alla Cassazione: davanti alla Corte europea di giustizia, infatti, pende un suo ricorso su un prospettato errore di diritto nella sentenza, che l’ordinamento italiano non permetterebbe di rimuovere.

Luigi Ferrarella

lferrarella@corriere.it

Dalla ProvinciaPavese del 22/12/07




Nomina lampo per Caltagirone

Scelto da Formigoni e accettato dal consiglio ieri pomeriggio In tarda serata si è già insediato il nuovo direttore generale

PAVIA. Pietro Caltagirone è il nuovo direttore generale del San Matteo. Si è insediato ufficialmente ieri sera e stamattina sarà già nel suo nuovo ufficio pavese. Poco prima delle 21 il consiglio d’amministrazione ha votato quasi all’unanimità (con la sola astensione di Giancarlo Mazza, ds) il nuovo manager, proveniente dall’azienda ospedaliera di Lecco. Tra i primi designati dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, nel giro di valzer dei direttori generali lombardi. Dalla riunione al Pirellone di ieri pomeriggio sono uscite le nomine di due ircss, San Matteo di Pavia e Besta di Milano. Entro il 31 dicembre saranno assegnate le altre 47 poltrone strategiche della sanità lombarda, compresa l’Asl pavese (Maurizio Amigoni dovrebbe spostarsi proprio a Lecco e Luigina Zambianchi, direttore sanitario al policlinico forse a Cremona).

L’indicazione di Formigoni è stata trasmessa in serata dal presidente della fondazione, Alberto Guglielmo, ai consiglieri.
Nel salone illuminato a festa a un’ora inconsueta per il San Matteo il nuovo direttore generale ha stretto la mano a Maurizio Niutta che ha traghettato il policlinico da novembre - data in cui lo “storico” dg Giovanni Azzaretti se ne è andato, dopo un lungo e travagliato scontro al vertice - fino a ieri. Niutta, legato alla famiglia di Forza Italia ma non fedelissimo dell’assessore regionale Giancarlo Abelli, tornerà - «già questa mattina» dice - nel suo ufficio alla direzione generale dell’Asp, l’azienda servizi alla persona dalla quale era in aspettativa. Con una e-mail, fatta circolare tra i dipendenti, Niutta «ringrazia tutti». In questo breve periodo, scrive, «anche se non ho potuto incontrare materialmente tutti, ho compreso la grandezza, l’importanza e la strategicità di questo ospedale. Ma chi lo rende grande siete voi». (m.g.p.)




«Subito al lavoro, qui c’è tanto da fare»
Nel suo ufficio già da questa mattina. E presto arriva il suo staff

MARIA GRAZIA PICCALUGA




PAVIA. Sarà un Natale di lavoro per Pietro Caltagirone che stamattina si insedia nel suo nuovo ufficio al San Matteo. Chiudendo una fase travagliata del policlinico. E aprendone una nuova «perchè - dice - a me le avventure piacciono. So che qui c’è tanto da fare ma così è anche più stimolante».
Medico igienista, specializzato proprio all’Università di Pavia con il professor Cesare Meloni, Caltagirone ha alle spalle esperienze di peso nelle asl milanesi, al Niguarda e all’azienda ospedaliera di Lecco dove ha compiuto una rivoluzione organizzativa. «Al 3º posto in Italia nella classifica del Sole 24 Ore per capacità di attrazione dell’utenza e per una gestione che si prende cura del paziwente a 360 gradi» spiega.
La sua squadra per Pavia è già pronta?
«Marco Bosio, igienista con una lunga esperienza in Regione, sarà il direttore sanitario. Negli ultimi 5 anni ha lavorato bene a Lecco, in staff, sul servizio di qualità che, da quanto ho visto, qui non esiste. Potremmo metterlo in piedi. In direzione amministrativa si insedierà Isabella Galluzzo, che negli ultimi 14 anni ha lavorato con me».
Che idea si è fatto del San Matteo?
«Preferisco farmela conoscendo l’ambiente di persona, entrando dentro il sistema. Le cose riportate non rispondono sempre al vero».
Lei arriva al termine di una fase non serena...
«Mi dicono che ci sono dei problemi: carenza di infermieri, rapporti da ricostruire con i sindacati, sinergie da creare con le altre realtà sanitarie del territorio. Verifichiamoli. La fama di questo ospedale però arriva anche oltre confine. So che è una cittadella sanitaria e per me questa è la prima esperienza in sinergia con un’Università. Sarà interessante».
I “grillini” hanno contestato la sua nomina per una condanna penale ai tempi del Niguarda. Lo sa?
«I detrattori usano questa informazione parzialmente, non dicono tutto. Si limitano a parlare di abuso d’ufficio e falso, ma non dicono che lo stesso pubblico ministero ha sfrondato tutte le altre accuse. Nella stessa sentenza venne confermato che non è stato prodotto alcun danno al Niguarda e che l’errore fu di tipo procedurale. Non dicono neppure che è stata concessa sospensione della pena e non menzione. Io comunque preferisco farmi conoscere sui fatti e sul lavoro, piuttosto che per le polemiche».
Conosce il suo predecessore, Giovanni Azzaretti?
«Di vista. Non conosco nessuno qui a avia e credo sia la mia fortuna».
Rimarrà solo un anno e mezzo, fino alla scadenza del consiglio. Un azzardo o un investimento?
«Una scommesa direi, credo molto nel progetto del nuovo San Matteo. Sono grato a Formigoni per questa ulteriore opportunità che mi ha dato. La mia nomina esce da un confronto con l’assessore Abelli che ha sempre creduto nel mio lavoro, riconoscendomi i risultati».




IL CASO
Al voto il Pd si è diviso



PAVIA. L’ha ammorbidita con intenti propositivi e dichiarazioni di fiducia ma l’astensione del consigliere Giancarlo Mazza (Ds) è arrivata come previsto. Non ha seguito invece gli ordini di scuderia del Pd il consigliere Ettore Filippi che, motivando la sua decisione, ha dato il suo voto al nuovo direttore generale.

giovedì 6 dicembre 2007

Iniziativa Ospedale Pulito

Al grido simbolico di OSPEDALE PULITO nei prossimi giorni gli Amici di Grillo volantineranno di fronte al presidio ospedaliero per sensibilizzare tutti – personale medico, paramedico e amministrativo, utenti e cittadinanza in genere – sull’importanza della scelta cruciale che verrà fatta a giorni in Regione.

Consapevoli dell’enorme rilevanza del ruolo che il San Matteo occupa sul territorio locale e nazionale e della necessità di una sua gestione trasparente ed efficace, gli Amici di Grillo hanno preparato una letterina per Babbo Natale in cui chiedono di portare in dono alla città un candidato che sia preparato, all’altezza dell’incarico e soprattutto onesto, senza precedenti condanne alle spalle.

A tal proposito chi volesse sottoscrivere l’appello lanciato nella missiva natalizia può farlo via mail attraverso l’indirizzo ospedalepulito@gmail.com.

Le firme saranno successivamente inviate al presidente lombardo Formigoni perché tenga conto della richiesta al momento della delicatissima nomina.


Volantino


Caro Babbo Natale,
la Regione Lombardia entro il mese di dicembre
dovrà indicare il nome del candidato idoneo alla carica
di Direttore Generale del Policlinico San Matteo.
Non si tratta di un ospedale qualsiasi: il San Matteo è una delle delle istituzioni più
importanti per la nostra città, un vero e proprio “biglietto da visita”, un simbolo che
vanta secoli di storia.
Caro Babbo Natale, noi cittadini quest’anno
ci siamo comportati bene.
E abbiamo cercato, nelle nostre attivita’,
di far riemergere il VALORE
(sempre piu’ sfumato e impalpabile)
della LEGALITa’.
Per questo confidiamo nel tuo operato e ti chiediamo di regalare tanto senso civico
e saggezza al presidente della Regione Lombardia, a cui spetta il difficile compito.
Aiutalo tu a scegliere il candidato migliore!
Ovviamente, oltre che meritevole, ci piacerebbe anche un candidato
ONESTO, AFFIDABILE,
E SENZA PRECEDENTI CONDANNE.
Siamo certi che nella rosa dei candidati ci siano persone
con tutte queste qualità, per noi decisive.
Grazie di cuore.
Gli amici di Beppe Grillo di Pavia.
Se vuoi anche tu sottoscrivere questa richiesta a Babbo Natale invia una e-mail a
ospedalepulito @gmail.com
indicando: cognome, nome, professione (se vuoi) e comune di residenza.
L’elenco dei firmatari verrà recapitato al Pirellone.


mercoledì 5 dicembre 2007

Di quella volta che Luigi Zunino ha venduto l'ex Fiat-Avio ...

Ennesima brutta storia dall'area grigia a cavallo tra imprenditoria e politica.
Nello scambio di favori vengono illegalmente generate plusvalenze milionarie, prelevate direttamente dalle nostre tasche. La misura è colma ma il fenomeno sembra inarrestabile.

Grazie al Circolo Pasolini Pavia da cui riprendo l'articolo
Autore: Irene Campari

"Luigi Zunino, presidente del gruppo immobiliare Risanamento, è stato rinviato a giudizio e verrà processato il 22 maggio per truffa nei confronti della Regione Piemonte. L'ha deciso ieri (il 2 dicembre ndr) il GUP accogliendo la tesi dell'accusa. Nel 2004 l'immobiliarista ha acquistato da Fiat l'area dell'ex Fiat Avio per 26,2 milioni di euro e nel giro di poco tempo l'ha rivenduta all'ente pubblico per 51,4 milioni. Ma non è tutto. Ad aggravare la posizione di Zunino sarebbe anche il fatto di aver fornito alla Regione Piemonte copie del rogito precedente con il prezzo cancellato e dichiarato invece che il valore era di 46 milioni. Infine, in sede di contratto preliminare il manager avrebbe indicato a carico dell'ente i costi della bonifica del sito industriale, di circa 20 milioni. Il presidente di Risanamento sostiene che il truffato sia lui e che comunque un'operazione da 50 milioni per lui non è gran cosa." Questa la notizia riportata da "La Stampa" il 21 novembre 2007. Noi aspettiamo la sentenza definitiva, perchè siamo garantisti. Intanto ci informiamo e pensiamo.
Luigi Zunino ha una predilezione per le aree dismesse. A Sesto San Giovanni sta costruendo nell'area ex Falk (progettista Piano) comperata dal Gruppo Pasini dal quale ha acquistato il 100% di Immobiliare Rubina per 88 milioni di euro nel 2005, a Milano Santa Giulia sta costruendo il quartiere Montecity Rogoredo (progettato da Foster) che costerà 2,8 miliardi di euro, ad Asti nell'area ex Snia, la Tradital ha costruito il suo supermercato. Ma sono solo esempi presi qua e là. Per se stesso si sta ristrutturando un attico a New York del valore di 56 milioni di euro, progettato da Renzo Piano. Ha interessi solidi anche a Pavia. E' proprietario diretto di 44.000 mq all'area ex Snia Viscosa, tramite la società Tradital spa interamente controllata da Risanamento, la sua ammiraglia. Della Tradital sono gli edifici di archeologia industriale della ex Snia vincolati dal PRG, uno dei quali è stato abbattuto, su ordinanza del Sindaco Capitelli, il 25 luglio 2007. Il pretesto era l'incolumità dei Rom che avevano le baracchine là sotto; cittadini Rom che sono poi stati cacciati da Pavia senza preoccuparsi troppo della loro sorte. Quell'abbattimento era illegittimo, e i Rom un pretesto per demolire; cittadini e associazioni, tra i quali il Circolo Pasolini, per la salvaguardia dei due edifici rimasti, hanno presentato due esposti alla Procura generale, e denunciata la demolizione illegittima dell'edificio già abbattuto (la Procura è arrivata sul posto a mezzogiorno del 25 luglio, a demolizione già avvenuta e sequestrando l'area). Nel luogo dov'era l'edificio abbattuto (risalente al 1907) è prevista la costruzione di una parte di un centro commerciale di 9.000 mq frazionato in più aree, che dovrebbe realizzarsi nella parte più vicina a Viale Montegrappa.
La notizia proveniente dalla Procura di Torino contiene spunti interessanti per comprendere i legami e i rapporti tra pubblica amministrazione e immobiliaristi: la compromissione con l'amministrazione locale che accetta di ricomperare a prezzo esorbitante un'area che avrebbe potuto acquisire prima e a un prezzo enormemente più vantaggioso, e i costi di bonifica che Zunino vorrebbe, nel caso di Fiat-Avio, accollare all'Ente pubblico. Non è una novità che le amministrazioni comperino da imprenditori amici immobili e società a prezzi irragionevoli. La Provincia di Milano aveva comperato quote per più di 200.000 € della Milano-Serravalle dal Gruppo Gavio, per poi vendergli due anni dopo le proprie quote della Sabrom, la società che gestisce il piano preliminare dell'autostrada Broni-Mortara. Va da sé che questi imprenditori fanno un po' quello che vogliono. Il Piano per l'ex snia Viscosa di Pavia era in Internet dal 2005, illustrato nei piani aziendali di Risanamento spa. A Pavia ancora a marzo 2007, si diceva che non se ne sapeva nulla. Ma Luigi Zunino a Pavia non ha solo quell'interesse. Tra società controllate e partecipate e quelle amiche, le aree che si possono ricondurre a lui e alla sua cerchia sono ampie molte migliata di metri quadrati, anche di logistica.
Per la bonifica, anche alla ex Snia c'è un enorme problema, sul cui costo l'amministrazione dovrà andare a trattare con la proprietà. Di solito, se la bonifica dei suoli costa molto, il proprietario vorrà costruire qualcosa di molto redditizio, oppure, chiederà all'amministrazione locale di pagarsi la bonifica. A Pavia qualcosa di simile è accaduto per la piscina di Via Acerbi. All'ex Snia Viscosa, nella parte dell'area più inquinata è prevista la costruzione di una scuola....