mercoledì 16 aprile 2008

Regione dalle Ombre Lunghe

Riprendiamo da Eddyburg.it.

Qui la petizione contro l'ultima invenzione mangiaterra della Regione Lombardia

In un nuovo progetto di legge lombardo sulle infrastrutture, si esplicita la strategia di "sviluppo del territorio". Una iniziativa per contrastarlo

Sono passati soltanto pochi giorni da quando, presentando il “nuovo” progetto per l’autostrada lombarda Pedemontana, il presidente ne enfatizzava il potenziale ruolo di vero e proprio corridoio verde dentro la cosiddetta “città infinita”. Contemporaneamente, una dettagliata analisi pubblicata dai Comitati territoriali di alcune aree interessate sottolineava il rischio, quasi ovvio, che qualunque intenzione e dichiarazione in questo senso potesse rivelarsi alla fine assai debole: sia in una prospettiva storica, visto che puntualmente l’infrastruttura stradale a tutte e latitudini si tira appresso forme di urbanizzazione conseguenti; sia nella contingenza politica e culturale italiana e specie padana, dove dietro altisonanti quanto banali “misure d’uomo” e altrettanto rituali “attenzioni all’ambiente”, spunta sempre implacabile la necessità di “sviluppo del territorio”.

Quasi contemporaneamente alle rassicuranti e propositive dichiarazioni sulla Pedemontana, in altra sede non troppo discosta si presentava il progetto di legge lombardo Infrastrutture di Interesse Concorrente Statale e Regionale, che mira a definire “procedure scandite da tempistiche veloci e da meccanismi di reazione all’inerzia degli organi istituzionali”, si orienta in particolare all’autostrada Pedemontana, al nuovo collegamento Milano-Brescia, alla Tangenziale Esterna del capoluogo, e vedi vedi “valorizzazione massima delle aree infrastrutturali, comprese le aree connesse”.
Insomma, detto in altre parole: che ce ne facciamo di tutto quel verde, che poi i paroloni tipo greenway non li capisce nessuno? Molto meglio, che so, l’ outlet del fuoristrada, la boutique dell’insaccato, il mega-fashion-district della calzatura sportiva.
Vicolungo insegna: fuori dall’oblio della storia, a colpi di comodi parcheggi e trompe l’oeil precompressi studiati dai migliori megavetrinisti.

Proprio mentre il comune di Milano inaugura il suo nuovo rapporto col territorio agricolo post-Expo, dedicando al Farmers’ Market un rettangolo di (esageriamo) mille metri quadrati in piazza San Nazaro, affacciato sul corso di Porta Romana, fuori dalla cerchia delle tangenziali, hic sunt peones, l’ineluttabile “sviluppo del territorio” si è già mangiato virtualmente qualche migliaio di ettari, rigorosamente a nastro, lungo le nuove arterie, magari anche in pieno parco Ticino sulle fasce laterali dell’appena inaugurata A4-Malpensa.
Come? Il nostro bel Progetto di Legge lo esplicita all’articolo 10, dove si spiega che “per ottenere maggiori introiti dalla possibilità di sfruttare economicamente aree attigue ai tracciati ed ammortizzare più facilmente gli investimenti attraendo capitali privati, le concessioni possano riguardare anche aree esterne alle infrastrutture, ma con le stesse collegate, sicché i relativi margini di gestione possano contribuire all’abbattimento dei costi dell’esposizione finanziaria dell’iniziativa complessiva”.

Chiaro, inequivocabile, squadrato. Ricorda proprio la forma di quegli insediamenti “esterni alle infrastrutture ma ad essi collegati” che allietano nella logica del massimo sfruttamento i vari serpentoni stradali di piano e di valle.
Maggiori particolari, nell’allegato.

Nota: Chi non ama le cose esterne alle infrastrutture ma ad esse collegate, può aderire alla Petizione contro il PdL (Fabrizio Bottini)



File allegati:
PdL_Lombardia_Infrastrutture ( PdL_Infrastrutture.pdf 144.47 KB )

sabato 12 aprile 2008

Fare fare fare ambientalissimamente fare

Stupefacente giro di valzer in consiglio comunale a Tortona, il progetto di un contestatissimo impianto per la produzione di bioetanolo passa coi voti della minoranza PD, 4 consiglieri votano con la maggioranza di centro destra che nel frattempo aveva perso due dei suoi, abitanti della frazione che dovrà ospitare l'ingombrante impianto.
Insomma le 4000 firme raccolte, i sempre più consistenti dubbi sulla reale sostenibilità di questo tipo di agroenergia, al punto che si prospetta la sospensione dei contributi e dei finanziamenti comunitari, le frequenti richieste di moratoria non sono servite a frenare ciò che doveva essere vista la vicinanza del costruttore dell'impianto all'area PD. L'ambientalismo del fare, promesso sia da Berlusconi che da Veltroni entra in scena.


Dalla Provincia Pavese di del 10 aprile


T
ORTONA

VOTO A SORPRESA

Nel centrodestra due consiglieri abitanti nella frazione hanno bocciato la proposta

Bioetanolo, «sì» con l'appoggio decisivo del Pd


Sul via libera all'impianto il sindaco Marguati era in minoranza. Il pubblico contesta

Oltre 100 persone presenti. Fischiato l'esito della seduta

TORTONA. La prima delibera sull'impianto di bioetanolo a Rivalta è stata approvata solo grazie ai voti del Pd, che ha salvato la maggioranza da un crollo quanto mai inaspettato, con due consiglieri di maggioranza (uno del Pdl e l'altro dell'Udc) che hanno votato contro il proprio sindaco. E' questo l'epilogo del consiglio comunale che si è svolto l'altra sera, terminato fra le urla di protesta del folto pubblico, con insulti all'indirizzo degli amministratori e soprattutto dei quattro consiglieri del Partito Democratico, che sono stati definiti veri e propri «voltagabbana» dai numerosi presenti.
Le parole usate sono state di ben altro tenore: i riferimenti al ruolo dell'imprenditore Guido Ghisolfi, fautore dell'impianto e membro dell'esecutivo del Pd, si sono sprecati. Già all'inizio di seduta si è capito che il sindaco non aveva i numeri per far approvare la delibera: nelle file di Forza Italia era assente il consigliere Zornetta, per cui Marguati, sulla carta, poteva contare sull'appoggio soltanto di 9 voti (più il suo) su 20 presenti. Le sorprese però non sono mancate: da 10 voti la maggioranza è scesa a 8. Il consigliere di Forza Italia Giorgio Musiari, abitante di Rivalta, ha detto: «L'impianto è troppo inquinante, le abitazioni si trovano a 250 metri, quindi anche in qualità di padre di famiglia voterò contro la delibera». Anche da Mariella Varni, dell'Udc (stesso partito del sindaco), anche lei di Rivalta, annuncia di aver cambiato idea: «Sostengo sempre Marguati. ma sul bioetanolo, mi spiace, Rivalta ha già dato ed io voterò contro». Per la maggioranza sono momenti critici. Marguati può contare soltanto su 8 voti: tre di Forza Italia, due dell'Udc, uno della Lega Nord e uno della lista civica, oltre al suo. Nella minoranza si contano 5 voti contrari: Ronchetti, Cattaneo, Musiari, Varni e Semino della Rosa bianca, che in un primo tempo si era pronunciato per un'astensione. Toso, anch'egli contrario, ha abbandonato l'aula per motivi di salute, mentre Sala, dell'altra lista civica, si astiene. Diventano determinanti, a questo punto, i voti dei 4 consiglieri del Pd: Bardone, Filella, Dematteis e Castagnello. I quattro a inizio seduta avevano chiesto «di vincolare l'area prescelta alla realizzazione specifica dell'impianto di bioetanolo e che questa decisione sarebbe stata determinante nella loro scelta». Invece, quando il dirigente del Comune risponde loro che questo non è possibile, i quattro votano a favore di Marguati, con conseguente bagarre. Urla e grida di dissenso fra il pubblico, ma la protesta rimane entro i confini verbali. Il presidente Paolo Ronchetti non ha scelta: sospende la seduta facendo intervenire le forze dell'ordine, e i contestatori (oltre 100 persone) si allontanano spontaneamente. Non prima però di lanciare improperi e commenti molto critici all'indirizzo di molti consiglieri comunali. Nel consiglio «aperto» di lunedì ambientalisti, tecnici ed esperti del settore si erano pronunciati contro l'impianto.

Pagina 29-b - cronaca

Lo «sciopero» proposto dal comitato

«Nessuno alle urne domenica a Rivalta»

TORTONA. Per protesta diserteranno le urne, domenica e lunedì non si recheranno a votare. E' questa la prima risposta del Comitato «Per Rivalta vivibile» alla decisione di approvare la variante urbanistica per l'impianto di bioetanolo. Il presidente del Comitato, Enzo Pernigotti, chiama tutti a raccolta e non si dà per vinto. «Questa è solo la prima delibera che riguarda il bioetanolo. Noi non intendiamo arrenderci: aspettiamo lo studio di impatto Valutazione ambientale, la decisione della Regione e poi quella degli altri organi competenti. Siamo pronti a dare battaglia anche in altre sedi e aspettiamo le prossime delibere. Dopo aver acquisito il parere di molti esperti, abbiamo capito che produrre etanolo dalla granella di mais non è affatto conveniente». A dare mandato al comitato di promuovere la forma di protesta, sono stati gli stessi rivaltesi, durante una recente riunione. «Questa iniziativa - conclude Pernigotti - rappresenterà solo una scelta temporanea: alle prossime elezioni amministrative in programma nella primavera del prossimo anno, per il rinnovo del consiglio comunale, inviteremo a penalizzare col voto quei consiglieri che hanno votato a favore della variante ed a premiare invece quelli che invece hanno votato contro».

Pagina 30-a - cronaca

mercoledì 9 aprile 2008

Lo schiaccianoci

La "Lombardia sempre più bella" di Formigoni, degli assessori Boni, Cattaneo e Abelli, della presidente del Parco del Ticino Milena Bertani, del presidente della Provincia di Pavia Poma, di molti sindaci.


L'elegante fregio disegnato dal complesso di tangenziali e raccordi autostradali attorno all'abitato (ancora abitabile?) di Cava Manara (Pavia): quando lo sviluppo non trascura il senso estetico.