Modelli di sviluppo del territorio
Alcuni dei contenuti dell'incontro di Bressana Bottarone del 16 Giugno con Giorgio Boatti e Luca Mercalli
Sono state presentate le cifre del consumo di suolo nella nostra provincia. E come è stato difficile ricostruirle da parte di Legambiente e dei comitati contro la Broni-Mortara Le stime del consumo di suolo non fanno parte come dovrebbe essere degli elementi di valutazione di politici e ammimistratori. Questi non hanno un progetto complessivo per il territorio (perlomeno non un modello dichiarato). Ragionano per singole situazione, per interesse personale e di partito, per opportunità politica. Il territorio è visto come qualcosa da usare senza limiti.
Il concetto distorto di sviluppo che fa coincidere ques'ultimo con la crescita edilizia. Le critiche a questo modello. Le possibilità alternative (puntando ad esempio sulla manutenzione e sulla messa a norma energetica di quello che già abbiamo).
Il tipo di danno "irreversibile" legato al consumi di suolo. Un'area su cui costruisco è persa per sempre per altri usi (sulla scala umana dei tempi), altri errori sono recuperabili. Questo no.
L'agricoltura dimenticata (Mercalli è stato premiato per il libro "Le mucche non mangiano cemento"). Il paradosso per cui qui, su uno dei migliori suoli agricoli del pianeta, costruiamo capannoni e poi importiamo asparagi dalla Cina (...Mercalli aveva con sè un vasetto di asparagi cinesi comprato in un supermercato). Questo "modello" che adesso appare così solido potrebbe essere messo in crisi dal mutare delle condizioni, vedi minore disponibilità di combustibili fossili. Questo causerebbe una crisi alimentare, non potremmo più importare cibo e non avremmo più i campi per coltivarlo.
Il "bello" oltre che l'utile, il giusto ed il ragionevole come categoria violata. Oltre che dannoso, irragionevole, miope questo modello di sviluppo genera manufatti orrendi (scatoloni vari, autostrade, ecc). Una educazione al bello farebbe da volano ad altre virtù.
Le stime addomesticate. Dati delle centraline ARPA sui livelli di inquinamento, si sospetta che siano taroccate (vedi foto satellitari che indicano la pianura Padana come la zona più inquinata d'Europa) mentre i dati della Regione sono sempre "rassicuranti".
Stime di crescita demografica gonfiate (Bressana dovrebbe raddoppiare secondo gli amministratori locali che devono giustificare piani regolatori basati sul cemento), in realtà l'incremento demografico secondo l'ISTAT tra gli ultimi 2 censimenti è stato dello 0,6%
Partecipazione di pubblico
La sala era stracolma, non sono bravo nelle stime ma direi che 200 250 (300?) persone c'erano tutte.
A sentire Gianluca e Nicola c'erano moltissime facce nuove, a conferma del fatto che il fenomeno (sia la protesta che la volontà di capire/partecipare) si sta estendendo.
Ci sono stati diversi applausi a scena aperta e in generale un grande interesse da parte dei presenti.
I politici
Tra i politici c'erano Irene Campari (consigliera comunale di Pavia), un consigliere Comunale di Sommo e una di Bressana. Questi tre hanno anche preso la parola spiegando il loro punto di vista e le difficoltà che hanno avuto.
In particolare
la Campari ha raccontato di come il sì alla autostrada sia arrivato da una decisione di Giunta (sindaco più assessori), non solo è mancato il confronto con la cittadinanaza ma anche quello in Consiglio. Ha inoltre ricordato nomi e cognomi di questo inciucio: Gavio, Formigoni e Abelli.
La consigliera di Bressana ha messo l'accento sulla fatica quotidiana di combattere questa battaglia, si è detta estenuata da un anno di scontri ma felice nel vedere la sala piena e convinta che siamo ad un punto di svolta, che sta iniziando un percorso nuovo.
Infine il consigliere di Sommo ha rivendicato (giustamente) il fatto che il suo è stato l'unico Comune a votare contro il progetto, ha stimolato i presenti a "farsi rappresentare" in modo attivo ed ha invitato a firmare per la nuova raccolta firme per chiedere l'annullamento di tutta la procedura della Broni Mortara per i pesanti vizi legati all'aggiramento della Valutazione Ambientale Strategica e alle altre anomalie.
I 3 hanno sottolineato inoltre come tutto sia stato studiato dalla Regione per mettere in difficoltà e forzare la mano ai sindaci (vedi i tempi ristrettissimi per esaminare il progetto e le pressioni di vario genere).
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