Un referendum contro l'ammazzaparchi
Comunicato stampa del sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Domenico Finiguerra. Il referendum e una proposta coraggiosa ai 400 sindaci dei parchi lombardi: non usiamo l'ammazzaparchi, portiamo avanti solo i progetti condivisi dagli enti parco.
Il Sindaco Finiguerra, “Chiederemo ai cittadini lombardi di abrogare questa norma scellerata, che annienta i parchi per favorire cementificazione e speculazione edilizia. Ai miei colleghi sindaci dico di non utilizzare l’ammazzaparchi. Senza una mano che spara, anche l’arma più micidiale è innocua”.
“Se la Regione Lombardia, nonostante la mobilitazione di migliaia di cittadini, di centinaia di associazioni ambientaliste e di tutti i partiti dell’opposizione, dovesse procedere all’approvazione definitiva della norma “ammazzaparchi”, noi ricorreremo al referendum abrogativo. Se qualcuno sta preparando la conquista dei parchi, sappia che qualcun altro sta preparando una vera e propria resistenza”.
Il sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Domenico Finiguerra, promette battaglia e dopo aver invitato per sabato 1 marzo, le associazioni, i movimenti, i partiti e gli amministratori locali alla mobilitazione generale e alla costituzione di un comitato regionale contro l’“ammazzaparchi”, rilancia ulteriormente.
“Sono sicuro che i 9 milioni di Lombardi, se adeguatamente informati, non permetteranno il più grande saccheggio del territorio che seguirebbe a tale norma scellerata. Un vero e proprio scippo ai danni dei parchi e delle generazioni future a favore di pochi imprenditori del mattone, che a tutto pensano, tranne che al rispetto dell’ambiente, alla tutela del paesaggio e alla salute psico-fisica dei cittadini. Basta guardare cosa sono le periferie milanesi per rendersene conto e convincersene”.
In base allo statuto della Regione Lombardia il referendum può essere richiesto da novantamila elettori lombardi o da cinquanta consigli comunali. Contestualmente all’approvazione in Consiglio Regionale dell’emendamento n. 13 bis alla legge 12/05 proposto dall’assessore Boni e condiviso da tutta la Giunta Formigioni, il sindaco di Cassinetta di Lugagnano convocherà un consiglio comunale straordinario per adottare la prima delibera che avvierà l’iter referendario. Senza tuttavia escludere la possibilità di raccogliere anche 90 mila firme dei cittadini.
Ma la controffensiva che il piccolo comune del Parco del Ticino propone non si esaurisce con il
referendum. Sarà infatti formalizzata a tutti i sindaci la richiesta di rigettare unilateralmente le opportunità che l’emendamento suddetto metterà a disposizione dei comuni.
“Sostanzialmente – spiega il sindaco Finiguerra – proponiamo a tutti i comuni di non approfittare del nuovo quadro normativo. E di non avanzare domande di modifica ai piani territoriali dei parchi che non siano condivise e concordate con i parchi stessi. Perché deve essere chiaro a tutti.
L’emendamento “ammazzaparchi” è una pistola puntata alla tempia degli enti parco. Ma non è sufficiente per commettere il delitto.
C’è bisogno anche di una mano che prema il grilletto. E quella mano possono esserlo solo i 400 sindaci dei parchi lombardi. Per questo, chiedo ai miei colleghi di dimostrare nei fatti di avere a cuore il territorio, rigettando le numerose ed allettanti richieste di costruire che arriveranno, puntuali, all’indomani dell’approvazione di questa legge vergogna”.
28 febbraio 2008,
Cassinetta di Lugagnano, Parco Lombardo della Valle del Ticino – Riserva della Biosfera UNESCO
finiguerra@comune.cassinettadilugagnano.mi.it salvaparchi@gmail.com
Chi non l'avesse ancora fatto firmi online per i parchi www.piccolaterra.it
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